21.05.2011 23:59

Fontana e Burri, Schifano e Tadini

Gli anni Sessanta: anni di grande fermento e ripresa artistica. Di rinascita… Anni nei quali, come mi raccontava  frequentemente mio padre, Emilio Tadini, era normale, per un artista, fare la fame insieme agli altri, confrontarsi, frequentare tutte le gallerie e le inaugurazioni. Al bar Jamaica (tra gli altri tipici luoghi di incontro), nella zona dell’Accademia di Belle Arti, si riuniva una vera “banda” di ragazzi affamati e con le facce intelligenti. Ragazzi che avevano vissuto la guerra, il fascismo, i bombardamenti. Non di rado, qualcuno di loro si presentava con una macchia di unto sulla cravatta per fare colpo su una donna. La macchia era “finta”. Serviva a esibire la possibilità di un pasto abbondante che, nella realtà, non poteva essere stato consumato. Tra i ragazzi c’era anche un certo Dario Fo. Dario teneva sveglia la banda fino alle cinque del mattino. Ci riusciva con le parole e la lingua “sua”. Con i primi vagiti di un figlio “Nobel per la letteratura”: Mistero Buffo. C’era divertimento in quelle nottate: ci pensate? Riflettete a quanta voglia ci sia ancora, sotto. Sotto abiti firmati, sotto telefonini e telefononi, sotto quasi tutto. Penso che ci sia desiderio, sotto, di buttare qualcosa sottosopra. Di percorrere nuovamente quella strada. Di trovare cultura nella solidarietà umana. Intellettuale.

Qui di seguito, oltre a citare la grande esposizione che è già in corso, a Roma, e al titolo di Repubblica, riporto un testo di Emilio Tadini, “L’autenticità di Schifano” (in “Successo”, febbraio 1966, a. VIII, n. 2, pag. 105) che trovo interessante e utile a evidenziare quanto quegli anni Sessanta fossero “belli”, in una parola. Un artista scrive di un altro artista. ….e si scambiavano continuamente opere tra loro, i pittori e gli scultori! E ci credevano! E le gallerie erano piene zeppe di gente che discuteva animatamente…. C’è bisogno di un altro Sessantotto per produrre quel “clima”? E’ sufficiente che cambi governo? Sarà abbastanza, un sindaco nuovo? C’è la crisi? Quando finiremo le lacrime tornerà il sole? (Si chiede questo proprio il sottoscritto Francesco Tadini …che ha voglia di cambiare molte cose, per il futuro …ma per chi vuol saperne di più c’è un altro Blog: al link FRIPLOT )

Come potete leggere al sito ufficiale della mostra: La mostra “Gli irripetibili anni ‘60. Un dialogo tra Roma e Milano” intende raccontare il ruolo fondamentale delle interazioni culturali tra Roma e Milano tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta, individuando in esse l’epicentro creativo delle nuove sperimentazioni e ricerche al di là dell’arte codificata. L’esposizione, a cura di Luca Massimo Barbero, sarà al Museo Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, dal 10 maggio al 31 luglio 2011 e successivamente si trasferirà a Milano dal 7 settembre al 20 novembre 2011 negli spazi espositivi di Palazzo Reale.

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