Emilio Tadini anni cinquanta
Si avverte - scrive Gualdoni - in queste opere pur ancora acerbe rispetto a ciò che l'ha reso celebre, il senso della confidenza e della privatezza, dell'entusiasmo e del ragionare solidale con gli altri, della tensione e del gioco, della speranza di un effettivo engagement, che si respirava nella Milano di quegli anni tra studi, gallerie, caffé, riviste. Oggi ce lo raccontano come fosse una cartolina turistica, ma allora era vita vera.